Il webinar è stato coordinato dal Dott. Sobhi Tawil, Chief, Education Research and Foresight dell’UNESCO, che ha introdotto l’argomento del giorno ponendo una questione fondamentale: che cosa abbiamo imparato e che cosa stiamo ancora imparando da una situazione in cui l’educazione e l’istruzione sono divenute totalmente dipendenti dalla connettività?
La chiusura delle scuole ha richiesto soluzioni di insegnamento da remoto ed un impiego intenso ed “accelerato” della tecnologia. Ma quali saranno i risvolti futuri del tentativo e degli sforzi, compiuti da molti, di rendere l’accesso alla tecnologia universale? Queste le domande che hanno costituito il punto di partenza dell’incontro, incentrato sul rapporto tra connettività, tecnologia e diritto all’istruzione.
La Prof.ssa Payal Arora della Erasmus University di Rotterdam, si è espressa riferendosi all’iniziale, primo momento di grande entusiasmo e istinto di solidarietà globale, andato poi ad affievolirsi quando il divario digitale ha fatto emergere le diseguaglianze, già esistenti prima, tra le diverse aree del mondo. Il concetto di mobilità digitale è stato quindi introdotto. In questo difficile contesto – ha spiegato la Prof.ssa Payal Arora – l’attenzione va rivolta anche a modalità di educazione informale: oggi il tradizionale modo di fare istruzione si è intersecato con quello nuovo e tecnologico, dunque anche con l’utilizzo di canali di informazione tradizionalmente meno impiegati ma comunque in grado di garantire continuità. Concetto, quello di mobilità, ripreso anche dal Vice Direttore Generale dell’UNESCO per il settore dell’educazione Stefania Giannini, che si è espressa a tal proposito in termini assolutamente positivi.
Il Dott. Alexandre Barbarosa, Capo del Regional Center for Studies on the Development of the Information Society, CETIC si è poi soffermato sul diverso impatto che il COVID-19 ha avuto nel sistema istruzione in relazione all’area geografica e al contesto socio-economico in cui molti bambini e studenti si trovano. Il problema dell’insegnamento basato sulla connettività – ha continuato – era già esistente ed ampiamente discusso prima della pandemia, ma l’attuale situazione potrebbe allargare ancora di più la forbice e avere un impatto più ancora più rilevante sui più vulnerabili. A queste considerazioni si sono aggiunte quelle della Dott.ssa Alexa Joyce, Future-Ready Skills Lead e già Global Director for Education, Microsoft. Joyce ha affermato che quello che abbiamo vissuto in questi mesi e che stiamo ancora vivendo è un cambiamento su cui il team Microsoft education ha lavorato nel corso dello scorso decennio e che, invece, si è rilevato improvvisamente necessario, in soli due mesi.
Il mondo si stava, se pur lentamente, già preparando a questo assetto rivoluzionario e alcuni paesi, come la Georgia, hanno risposto in modo positivo e stanno facendo grandi passi avanti per fornire i servizi necessari ai loro studenti.
Nella seconda parte del webinar è stato invece discusso il ruolo chiave della connettività negli ambiti dello sviluppo, della salute, dell’agricoltura. E se il Dott. Tim Unwin, UNESCO Chair ICT4D e Professore emerito presso Geography at Royal Holloway, University of London ritiene che questa sia una valida opportunità, oltre che una responsabilità, al fine di ridurre le diversità di genere, il Dott. Hani Eskandar, ICT Applications Coordinator, International Telecommunication Union, ritiene che essa possa essere utile per le comunità anche al di fuori della scuola e, per questo, l’ICT ha attivato già collaborazioni con UNICEF volte ad ottimizzare i costi e i tempi di progetti intrapresi. La prima cosa, ha detto Hani Eksander, è realizzare una mappa del sistema scuola in termini di connettività e collezionare informazioni chiare da poter mostrare ed utilizzare sul piano politico.
Altro importante tema toccato è quello dell’inclusione digitale: la Dott.ssa Zohra Yermeche, (Ericsson, Program Director, Connect To Learn, Sustainability and Corporate Responsibility) ribadendo le difficoltà incontrate dal sistema scuola nel riadattare le modalità di insegnamento all’attuale situazione e quanto questo sia stato colto impreparato nell’impiego di strumenti digitali da remoto, ha infatti specificato che l’accessibilità alle piattaforme digitali si traduce in inclusione digitale, a sua volta determinante ai fini dell’inclusione sociale.
Il webinar si è concluso con l’intervento del Dott. Joseph Nsengimana, Director of the Mastercard Foundation’s Centre for Innovative Teaching and Learning in ICT il quale ha confermato che la tecnologia, a causa della pandemia, è divenuta parte “attiva” del sistema educativo ed ha lanciato un importante spunto di riflessione: non è forse necessario passare da un approccio incentrato sulla scuola a un approccio incentrato sull’insegnamento? Se questo shift avvenisse, potremmo imparare ovunque e in qualsiasi momento e il diritto all’istruzione sarebbe sempre garantito.
Prof.ssa Maria Rita Mancaniello
Program Coordinator UNESCO Transdisciplinary Chair
Human Development and Culture of Peace
University of Florence
Dott.ssa Costanza Solinas
Adjunct Member UNESCO Transdisciplinary Chair
Human Development and Culture of Peace
University of Florence